Negli ultimi anni a Milano, complice anche l’aumento del turismo internazionale, c’è stato un boom di aperture di caffetterie e pasticcerie di alto livello, fra cui
Rinaldini Pastry, a due passi da Piazza della Scala e dal Duomo. Ci vado ogni sabato: cappuccino a regola d’arte, accompagnato da una della sue cupcakes da urlo o dalle gnambelline, delle ciambelline ricoperte di ganache al cioccolato.
Per uno specialty dopo pranzo, invece, mi fermo sempre al Bar Nicol: da Luca ci si sente a casa. Ogni particolare è studiato nel minimo dettaglio - dai pezzi di arredamento anni ’70 scovati nei mercatini dell’antiquariato alla nuova selezione di specialty coffees, scelti con estrema cura. Sabato scorso ho preso un Chemex Gesha Gallardo di Panama, tostato da HMC, floreale e fruttato.
Mi capita spesso di dovermi fermare in centro per lavoro fino a tardi e di organizzarmi con altri colleghi per l’aperitivo. Il mio spot preferito? Camparino in Galleria, in Galleria Vittorio Emanuele II. Con i suoi 103 anni di storia, il bancone da American Bar e le magnifiche decorazioni liberty degli anni ’20, Camparino è uno di quei posti che ti rimane impresso nel cuore. Ovviamente si va di classici: Campari o Negroni.
Per un buon Moscow Mule, invece, mi sposto in zona Navigli dove hanno aperto da qualche mese Belè, un ristorante e cocktail bar gestito da una chef giovanissima molto creativa e da Sergio Sbizzera, un bartender rodato della scena meneghina. La selezione di cocktail studiati ad hoc non delude mai, così come l’ambiente minimal chic, accogliente e moderno.